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IL TERZO TEMPIO IN GERUSALEMME

Morè YISRAEL DOVID BAR AVRAHAM DELLE DONNE

“IL TERZO TEMPIO IN GERUSALEMME”

Ezechiele 39, 25-29

AVVENIRE DI ISRAELE

“Perciò, così dice il Signore Iddio: Ora ripristinerò la situazione di Giacobbe, userò misericordia a tutta la Casa di Israele e sarò geloso del Mio santo nome. Sentiranno allora il peso della loro vergogna e della loro ribellione contro di Me allorché risiederanno nella loro terra in sicurezza senza che alcuno li spaventi. Quando Io li avrò ricondotti dai vari popoli, raccogliendoli dalle terre dei loro nemici, e per loro mezzo Io Mi sarò santificato agli occhi di tante nazioni, riconosceranno che Io sono il Signore loro Dio che li avevo esiliati fra le nazioni ma li raccolsi poi sulla loro terra senza lasciarne alcuno colà. Non nasconderò più ad essi la Mia faccia perchériverserò il Mio spirito sulla casa di Israele. Dice il Signore Iddio.”

Ha inizio qui la quarta parte delle profezie di Ezechiele, concernenti la futura organizzazione del popolo ebraico.I cc. 40-43 sono dedicati alla dettagliata descrizione del Tempio che dovrà essere riedificato nella forma e nei modi rivelati al profeta.Vi si possono distinguere cinque parti:

c. 40: Descrizione della muraglia esterna, delle porte che immettono nei cortili esterno ed interno, dei fabbricati dei cortili, del vestibolo del Tempio.

c. 41: Descrizione del Santuario e del Luogo Santissimo.c. 42: Descrizione degli edifici con le camere per i sacerdoti (vv. 1-14) e del muro esterno (vv. 15-20).

c. 43, 1-9: La gloria del Signore ritorna nel Tempio.

c. 43, 10-27: L’inaugurazione dell’altare del Tempio di cui il profeta annunzia la futura Costruzione.

Quest’opera è basata sugli stessi principi ispiratori che si ravvisano in “La guida dei perplessi” di Maimonide dove si trova scritto:“

Dio sa che io ho sempre avuto moltissimo timore per le cose che ho voluto dire in quest’opera, giacché si tratta di cose segrete, sulle quali non è mai stato scritto alcun libro, nell’ambito della nostra religione, in questi tempi di “esilio” – almeno stando agli scritti che noi possediamo. Come ho potuto io fare questa novità, mettendole per iscritto? Mi sono basato su due premesse: la prima è ciò che i sapienti hanno detto in un caso simile: “È venuto il momento di agire per il Signore ecc.”; la seconda è il loro detto: “E tutti i tuoi atti siano in nome del Cielo”. Su queste due premesse mi sono fondato per scrivere alcuni capitoli di quest’opera. Nel complesso, io sono l’uomo che, quando la situazione lo mette alle strette e non trova il modo di dimostrare una verità se non in un modo adatto ad un solo uomo eccellente, ma non a diecimila ignoranti, preferisce rivolgersi a lui solo senza curarsi del rimprovero di quei molti.

Ora, io pretendo di salvare quell’unico uomo eccellente dalla perplessità nella quale è caduto, e lo guiderò affinché raggiunga la perfezione e la salvezza.”Come si potrà facilmente leggere e comprendere andando avanti nella lettura delle stesse visioni collegate ai vari passi della Profezia, non è voluto che il lavoro di comprensione sul Terzo Tempio sia sviluppato ora dalla Casa di Avraham. È chiaramente riconoscibile la volontà di una collaborazione per la comprensione del lavoro e la conseguente diffusione del suo contenuto in una forma comprensibile alle masse, come quando in un passo di una visione ad un certo momento viene detto:

“I segreti dei numeri serviranno ad una persona ebrea per la Costruzione del Tempio”.

Ci siamo soffermati lungamente a cercare di comprendere la ragione di questa volontà di collaborazione e studio condiviso con altre persone, ognuno nello specifico del suo studio.In Israele vi è chi, come il Third Temple Institute, studia da anni su questo ed ha già iniziato a confezionare gli arredi, i vestiti sacerdotali, le suppellettili, la corona del Re, gli allevamenti per la vacca rossa e così via. Questo tipo di volontà, di fervore e convinzione serve oggi, ma non da parte solo di una persona, di un gruppo o anche di un popolo.

Oggi ci sono diversi gruppi che si organizzano per la ricostruzione del Terzo Tempio. Ora, di quale Tempio si parla da parte di ognuno di questi gruppi religiosi? Da costruire dove? Che opererà in che modo? Sotto la guida di chi? Per quale scopo? Per arrivare alla Ricostruzione è necessario che il mondo comprenda ciò che è detto nel Talmud a proposito della distruzione del Tempio di Gerusalemme, cioè che se le nazioni avessero saputo quale Benedizione era per loro il Tempio certamente non lo avrebbero distrutto ma lo avrebbero salvaguardato.

Questo è certamente da comprendere per le nazioni, ma è fondamentale che lo comprenda anche Israele. Chi doveva farlo sapere alle nazioni che il Tempio era per loro una grande Benedizione?Ritorniamo sempre allo stesso punto: se gli ebrei vogliono che i cristiani capiscano Mosè, gli ebrei devono capire Mosè e se i cristiani vogliono che gli ebrei capiscano Gesù, i cristiani devono capire la vera Missione di Gesù di Nazareth. Il Terzo Tempio in Gerusalemme, il Tempio della Pace Eterna per tutta l’Umanità non si può costruire solo sulla base dei calcoli geometrici, ma sulle coscienze, sulla fratellanza, la pace e la comprensione reciproca.

Nella Tradizione Ebraica è risaputo che la base della Profezia di Ezechiele è di per sé incompleta per arrivare alla necessaria comprensione dei particolari di come si svilupperà la costruzione vera e propria del Terzo Tempio in Gerusalemme. La Profezia, utilizzata nella Casa di Preghiera per Tutti i Popoli come base durante lo studio per la ricostruzione del Terzo Tempio, ha permesso il ricevimento (in visione da parte dell’Arcangelo Gabriele) di tutta una lunga e costante (circa tre anni) serie divisioni ed indicazioni scaturite dalla lettura dei suoi singoli passi. Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda il fatto che tramite queste indicazioni si sono ricevuti i termini dei particolari anche nel senso della ritualità sacerdotale che si compirà nel Tempio.Le visioni si aprono con le indicazioni relative al luogo nel quale è possibile ricevere questa parte della rivelazione della Terza Redenzione Finale; in particolare ciò che vi è stato da fare per arrivare ad un livello di purificazione tale da rendere la Casa di Preghiera per Tutti i Popoli l’unico luogo puro in questa generazione. Il lettore troverà infatti, nella primissima parte delle visioni, le indicazioni ricevute al principio della profezia riguardanti la Casa di Preghiera per Tutti i Popoli e che sono state sviluppate in parte in modo discorsivo per dare modo ai più di iniziare ad avvicinarsi alla complessità dello studio della Rivelazione.Non conosciamo ad oggi la ragione per la quale non è ancora possibile fornire in modo descrittivo e facilmente comprensibile a tutti la complessità del lavoro svolto, sappiamo però che è fortemente voluto che questo lavoro arrivi a coloro i quali possono rendersi conto del valore di questa Rivelazione e che questi incomincino a considerare quest’opera come un testo di studio per arrivare alla costruzione del Terzo Tempio in Gerusalemme non sulla base dei soli calcoli statici e matematici ma sulla base delle verità contenute nei segreti rivelati, capaci di risolvere i conflitti e le incomprensioni della storia per tutti i campi religiosi.

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“…CON LA LINGUA TI INNALZI E CON LA LINGUA TI ABBASSI…”

Un caro amico ebreo ha raccontato che una persona cristiana cattolica gli ha chiesto se poteva pregare con loro in sinagoga e lui ha risposto “Non ci sono problemi, puoi venire in sinagoga”. A seguito di questo, la persona cristiana cattolica ha chiesto al mio amico ebreo se a sua volta volesse andare a pregare in chiesa insieme a lui. L’ebreo ha risposto: “Non posso venire a pregare da voi, perché voi ne avete tanti da pregare: Gesù, Maria, tutti i santi, etc.. Noi preghiamo un solo D_o, l’Assoluto Uno”. Tanto è odiata l’idolatria da ogni ebreo, ad ogni livello!
A mio nome, Carmine Davide Delle Donne, affermo per me stesso di essere ebreo.
Il mio amico afferma per se stesso di essere ebreo.
Due persone ebree, così come tutto il popolo ebraico, non possono pregare in una delle chiese cristiane o cattoliche, il divieto e il ripudio dell’idolatria è il divieto più assoluto e intimamente connesso ad ogni fibra dell’essere di ogni ebreo: D_o è Uno.
Allora la domanda è, soprattutto per chi vuole comprendere: come mai mi è stato dato il permesso dal Cielo di compiere proprio da ebreo quei Segni nel campo cristiano?
Il primo Segno è di entrare in una chiesa cattolica insieme al sacerdote cattolico indossando kipà, tallet e facendo il suono dello sciofar.
Il secondo Segno è stato la sceketà dell’agnello e l’altare delle offerte, questo essendo vietato da dopo la distruzione del Secondo Tempio in Gerusalemme.
Per comprendere questi Segni, che possono sembrare una contraddizione sia per l’ebreo sia per il cristiano, e avvicinarsi a comprendere il Disegno Divino, l’ebreo e tutto Israele deve ricordare e imparare a conoscere l’umiltà di Mosè. Il cristiano deve riconoscere l’ebraicità e comprendere l’umiltà di Gesù di Nazareth, uomo ebreo circonciso nel Patto di Abramo nostro padre. L’umiltà che inizia con il chiedere spiegazioni quando ci si trova davanti a un qualcosa di non comune che può sembrare contrario alla Legge. Questo è da farsi sempre, ma soprattutto perché i Segni fanno parte del Disegno Divino e chiunque giudica senza conoscere, senza chiedere spiegazioni, sta giudicando Colui che, per svelare il Suo Disegno all’umanità, ha inviato il Nuovo Messaggio sulla terra con la stessa benedizione dei patriarchi: “Benedetto chi ti benedice maledetto chi ti maledice”.

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Annuncio

“Nella tradizione ebraica la figura del Messia non è intesa come essere soprannaturale o divino, ma come un uomo. Egli, ispirato dal Signore, avrà porterà il messaggio di HaShem sulla terra e renderà tutti i popoli degni del Suo Regno, mediante l’opera del popolo ebraico. Inizierà così l’era messianica, quando cioè sarà effettivo il Regno di Dio dove non esisterà più il male e vi saranno pace e felicità per gli uomini, Malkhùth Shaddài.”

Lettera ai Romani

Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto: Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati.

Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!

Genesi 12; 1 – 3

«Il Signore disse ad Abramo: “Và via dal tuo paese, dal tuo parentado, dalla tua casa paterna, al paese che ti indicherò. Farò di te una grande nazione, ti benedirò, renderò grande il tuo nome, sarai una benedizione. Benedirò chi ti benedice, maledirò chi ti maledice; si benediranno in te tutte le famiglie della terra.»

Un popolo chiuso in se stesso può essere veicolo della Benedizione Divina per gli altri popoli?

Le radici del Cristianesimo, sono evidentemente l’Ebraismo.

Gesù era ebreo, chi lo seguiva era ebreo, i discepoli erano ebrei, Paolo di Tarso era ebreo, lui parlava agli ebrei in Israele, la sua Missione si è svolta in Israele; ma i cristiani non sono ebrei.

Chi sono gli ebrei? Sono il Popolo del Patto, il Popolo Eletto, i Figli di Israele, dei Patriarchi Abramo Isacco e Giacobbe, i discendenti delle dodici Tribù dei Figli di Israele. Sono il popolo della Legge di Mosè, dell’uscita dall’Egitto, dei quarant’anni nel deserto, del vitello d’oro, delle Tavole della Legge. Sono il popolo del Re David, di Re Salomone, dei Profeti d’Israele, dei Giudici, del Sinedrio. Sono il popolo di Gesù di Nazareth. Sono soprattutto il popolo messianico, il popolo del Messia.

Ma chi è, cosa fa, da dove viene, nella tradizione ebraica il Messia?

Gli ebrei non lo sanno fino in fondo. Su questo argomento conoscono solo alcune cose, ricavate dalla tradizione e dagli studi che incessantemente compiono su questo argomento da millenni. Ricavano dai libri sacri le indicazioni per comprendere gli eventi futuri e, quando non c’è una spiegazione che li soddisfi, dicono in umiltà: “Quando arriverà HaMaschiach (il Messia) spiegherà ogni cosa”. Non esiste il concetto di mistero della fede ma esiste la coscienza di un limite, temporale, alla comprensione.

Il popolo d’Israele è stato tenuto separato, chiuso in se stesso, per Volontà Divina fino al tempo prescelto a ricevere il seme di HaMaschiach. Israele è come un terreno, non contaminato, purificato, a cui si è posta estrema attenzione perché conservi le sue caratteristiche originarie, ma senza seme non può produrre alcunchè. È come un ovulo, puro, ma se non ha l’apporto dall’esterno del seme, non genera da se stesso.

Ruth, progenitrice di David, il grande Re d’Israele padre di Re Salomone costruttore del Tempio di Gerusalemme, era una moabita. Questo è il segno che il Maschiach Re e Sacerdote, colui che riedificherà Gerusalemme con la ricostruzione del Terzo Tempio e che ristabilirà il Trono di David con la riunificazione delle Dodici Tribù dei Figli di Israele per la Grande Israele, porrà un seme nuovo nel campo ebraico, così come Ruth, per il merito delle sue buone opere ha portato nel popolo ebraico la nascita della stirpe di David e la costruzione del Tempio di Salomone.

Dal libro di Ruth ma non solo, gli ebrei ricavano la giusta conclusione che il Messia non verrà propriamente dal popolo ebraico, ma si “incastonerà” su di esso. Questo perché Ruth era Moabita: i maschi di questa stirpe, i Moabiti, addirittura non potevano essere convertiti all’ebraismo. Questo è molto importante, perché per la tradizione è ebreo chi è di madre ebrea. Ora, quindi, il Re David, il Re di cui il Messia ristabilirà il trono, non era ebreo? Questo vuole significare certamente qualcosa riguardo alla figura di HaMaschiach Ben David, Messia Figlio di David. Siamo obbligati a capire, ebrei e cristiani.

Nel terreno custodito di cui parlavamo sopra, nel campo ebraico, il seme di HaMaschiach è Melchisedech, Re di Salem (Gerusalemme) e Sacerdote a Dio Altissimo. Questa è la pietra angolare, scartata dai costruttori. È questa figura, meglio quest’anima, che fa fruttificare il campo e porta i buoni frutti per Israele e per le Nazioni.

Dalle scritture sappiamo che esistono due linee sacerdotali: quella dei leviti, discendenti di Aronne fratello di Mosè, e la linea sacerdotale di Melchisedech, Re di Salem e Sacerdote a Dio Altissimo.

Aronne è il sacerdote per bocca del quale Mosè parla ai figli d’Israele, ha un’importanza fondamentale per il servizio sacerdotale. Eppure dobbiamo considerare altri due elementi. Il primo è l’episodio del vitello d’oro. In questo episodio è la mancanza di conoscenza da parte di Aronne della profondità del pensiero idolatro che conduce al peccato della preparazione del vitello d’oro. Senza volontà di arrivare lì da parte di Aronne, ma ciò stabilisce la superiorità di Mosè rispetto al fratello. Mosè infatti potrà porre rimedio al peccato del vitello d’oro e infatti Aronne lo chiamerà “mio signore” nonostante egli sia più grande di età di Mosè.

Stabilita la superiorità di Mosè su Aronne, riconosciuta dallo stesso Aronne, l’altro elemento è la richiesta che Mosè rivolge al Signore nel momento in cui Egli lo chiama per essere il Redentore d’Israele. Mosè infatti dice: “Deh! o Signore, affida il mandato a chi vuoi affidarlo”. Anche da questo si ricava la venuta del Maschiach, dal fatto che già Mosè sapeva e chiese al Signore di mandare direttamente il Maschiach a liberare il popolo dall’Egitto, sapendo che egli non era il Maschiach. In questo, nella sua enorme umiltà, Mosè dichiara la superiorità del Maschiach rispetto a lui. Abbiamo quindi questa situazione, la linea sacerdotale di Aronne non è in grado di riconoscere tutte le trappole del pensiero idolatro ed esiste una figura che certamente gli è superiore anche in questo, poiché superiore perfino a Mosè. Ma da dove possiamo comprendere che la linea sacerdotale di Melchisedech è quella superiore rispetto ad Aronne?  Perché Melchisedech è il solo che ha potuto, nel nome di Dio Altissimo, cioè nell’assoluto monoteismo, benedire Abramo, cioè benedire in lui tutte le famiglie della terra.

La fede di Abramo era la fede semplice nel cuore in El Shaddai, Dio Onnipotente. Questa fede è quella voluta per tutti i popoli del mondo, a cui tutti i popoli possono arrivare con la giusta comprensione, in cui tutti i popoli potranno ottenere benedizione perchè anche in questo senso saranno figli di Abramo. Dovè quindi l’elemento che riconcilia il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, guardando i duemila anni di relazione stabile ma conflittuale fra ebraismo e cristianesimo? Nella radice: in Yeshua, Gesù di Nazareth. Esiste infatti, in questo tempo Messianico e Redenzionale, la spiegazione che chiarisce e permette di parlarsi fra i due campi. È necessario però che ognuno dei due, cieco verso quell’uomo ebreo di duemila anni fa e verso la sua Missione, veda la realtà di quell’uomo per poter comprendere realmente le sue parole, il suo grande insegnamento ed il suo tragico sacrificio. Scopo finale della Missione di Yeshua è di portare a compimento sia nel mondo spirituale che nel mondo fisico il ritorno in terra di Israele della Pecora Smarrita della Casa d’Israele, le dieci Tribù disperse dei figli di Giacobbe, anime che si trovano prevalentemente nel campo cristiano. Questo è iniziato a verificarsi dal 1948.