INTRODUZIONE

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L’autore di questo libro è Michele Delle Donne, Senatore del Regno d’Italia, Primo Presidente della Corte di Appello di Roma e parente per parte di padre del Maestro Carmine Davide Delle Donne.

Il trisnonno paterno del Maestro, da cui discendono sia il Maestro che Michele Delle Donne, era ebreo e lasciò l’Italia per andare in America e rimanervi, lasciando in Italia parte della famiglia.

Michele Delle Donne, dato il suo ruolo di Senatore, è stato costretto ad essere uno dei promulgatori delle leggi razziali durante il fascismo.

La ragione per cui dichiariamo questo è per aprire una occasione di studio sulle dinamiche insolite che contraddistinguono il percorso del Maestro Carmine Davide Delle Donne.

 

PRESENTAZIONE

Michele Delle Donne (Genzano di Lucania 1875 – Roma 1975), insigne giurista, uomo della Lucania, il quale con spirito di sacrificio ed abnegazione giunse a ricoprire le più elevate cariche dello Stato.

La sua vita rappresenta per i giovani un modello da seguire in termini di onestà e rettitudine, senso del dovere verso le istituzioni e profondo amore per la famiglia.

Nato a Genzano da una famiglia povera ma dignitosa, dedita alla coltivazione di ortaggi, e predestinato ad essere avviato all’attività agricola, sin da bambino mostrò un interesse innato per lo studio ed una intelligenza non comune.

Visse in un contesto sociale difficile in cui la miseria era diffusa, l’analfabetismo era pressoché totale, le famiglie erano numerose e non avevano i mezzi per sostenere gli studi dei propri figli. Ciononostante, grazie agli enormi sacrifici economici fatti dai propri genitori e facendo sempre leva sulla sua ferrea forza di volontà e bravura, riuscì a completare brillantemente il percorso scolastico frequentando le scuole elementari a Genzano e le secondarie a Roma e Matera.

Lo studio gli procurò una gioia immensa e la fatica non Intaccò il suo forte fisico. Vincendo borse di studio ed impartendo lezioni private concretizzò il suo desiderio di proseguire negli studi e, nello stesso tempo, aiutò materialmente la famiglia.

La sua carriera professionale fu un susseguirsi di traguardi, frutto esclusivo delle sue doti intellettive e di integrità morale. Nel luglio 1894 ottenne la patente inferiore di maestro, successivamente l’incarico di Istitutore del Ginnasio-Liceo “Duni” di Matera e nel 1895 di insegnante delle classi quarta e quinta elementare nella frazione Banzi dove insegnò per cinque anni. Nel frattempo si laureò in giurisprudenza all’Università di Napoli. Abbandonato l’insegnamento a Banzi, esercitò per un anno la professione di avvocato presso la Pretura di Genzano finché non superò il concorso in magistratura.

Entrato in magistratura raggiunse le più elevate cariche fino a ricoprire l’incarico di primo presidente della Corte di Appello di Roma (dal 1938 al 1944) e avvocato generale presso la Corte di Cassazione di Roma. Fu anche professore incaricato di diritto amministrativo all’università di Bari (1932).

Il 25 maggio 1939 fu nominato per meriti acquisiti senatore del Regno su proposta del Ministro di grazia e giustizia Guglielmo Giorgio e fece parte della Commissione dell’economia corporativa e dell’autarchia dal 1939 al 1943. Con grande soddisfazione amava ricordare che al Senato, accanto al suo scranno, sedeva Guglielmo Marconi.

Accanto all’attività professionale, intensa e proficua, aggiunse anche una notevole mole di pubblicazioni dì cui resta traccia nella bibliografia riportata in appendice.

Fu un insigne rappresentante nel campo del diritto processuale civile ed amministrativo indirizzando la giurisprudenza con le sentenze di cui fu estensore, nonché con i suoi scritti, verso nuovi orientamenti, adeguando la legge alla necessità della vita moderna e anticipando epocali riforme procedimentali.

Il 4 ottobre 1945 fu collocato a riposo per limiti di età e si iscrisse nell’Albo degli avvocati di Roma dove esercitò la professione fino a poco tempo prima del suo decesso avvenuto il 14 marzo 1975. Anche in questa ultima fase della sua vita dimostrò una fortissima personalità, esercitando l’attività forense con straordinario vigore intellettuale fino quasi alla veneranda età di 95 anni.

Nel contempo dedicò alla nipote Franca “il racconto della sua vita”.

Il nipote

Prof. Michele Trusolino

RISORSE

Libro sul Senatore Michele Delle Donne

Senato della Repubblica: Scheda Senatore DELLE DONNE Michele

Pagina Wikipedia

CAPPELLA DELLA FAMIGLIA DELLE DONNE

PRESSO IL CIMITERO MONUMENTALE DEL VERANO A ROMA