Un caro amico ebreo ha raccontato che una persona cristiana cattolica gli ha chiesto se poteva pregare con loro in sinagoga e lui ha risposto “Non ci sono problemi, puoi venire in sinagoga”. A seguito di questo, la persona cristiana cattolica ha chiesto al mio amico ebreo se a sua volta volesse andare a pregare in chiesa insieme a lui. L’ebreo ha risposto: “Non posso venire a pregare da voi, perché voi ne avete tanti da pregare: Gesù, Maria, tutti i santi, etc.. Noi preghiamo un solo D_o, l’Assoluto Uno”. Tanto è odiata l’idolatria da ogni ebreo, ad ogni livello!
A mio nome, Carmine Davide Delle Donne, affermo per me stesso di essere ebreo.
Il mio amico afferma per se stesso di essere ebreo.
Due persone ebree, così come tutto il popolo ebraico, non possono pregare in una delle chiese cristiane o cattoliche, il divieto e il ripudio dell’idolatria è il divieto più assoluto e intimamente connesso ad ogni fibra dell’essere di ogni ebreo: D_o è Uno.
Allora la domanda è, soprattutto per chi vuole comprendere: come mai mi è stato dato il permesso dal Cielo di compiere proprio da ebreo quei Segni nel campo cristiano?
Il primo Segno è di entrare in una chiesa cattolica insieme al sacerdote cattolico indossando kipà, tallet e facendo il suono dello sciofar.
Il secondo Segno è stato la sceketà dell’agnello e l’altare delle offerte, questo essendo vietato da dopo la distruzione del Secondo Tempio in Gerusalemme.
Per comprendere questi Segni, che possono sembrare una contraddizione sia per l’ebreo sia per il cristiano, e avvicinarsi a comprendere il Disegno Divino, l’ebreo e tutto Israele deve ricordare e imparare a conoscere l’umiltà di Mosè. Il cristiano deve riconoscere l’ebraicità e comprendere l’umiltà di Gesù di Nazareth, uomo ebreo circonciso nel Patto di Abramo nostro padre. L’umiltà che inizia con il chiedere spiegazioni quando ci si trova davanti a un qualcosa di non comune che può sembrare contrario alla Legge. Questo è da farsi sempre, ma soprattutto perché i Segni fanno parte del Disegno Divino e chiunque giudica senza conoscere, senza chiedere spiegazioni, sta giudicando Colui che, per svelare il Suo Disegno all’umanità, ha inviato il Nuovo Messaggio sulla terra con la stessa benedizione dei patriarchi: “Benedetto chi ti benedice maledetto chi ti maledice”.